Logo law and pluralism
Logo Università Bicocca

Focus

Uno sguardo d’insieme su alcune tematiche di specifico interesse per il pluralismo

Le associazioni non riconosciute: un modello di successo nel panorama non profit

Le associazioni non riconosciute: un modello di successo nel panorama non profit

Il prossimo 30 gennaio 2026 alle ore 14.30 presso la Sala Lauree del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Milano-Bicocca si terrà un incontro di studio dal titolo “Le associazioni non riconosciute: un modello di successo nel panorama non profit”.

 

L’iniziativa intende offrire un momento di riflessione comune sulla disciplina giuridica delle associazioni non riconosciute. Poiché nella mente del legislatore del 1942 si sarebbe trattata di una figura che sarebbe rimasta ai margini del nostro ordinamento, il codice civile le dedica soltanto pochi articoli. Nondimeno, contrariamente alle previsioni, questa configurazione è stata adottata nel tempo da moltissimi enti (in primis sindacati e partiti politici), complice l’assenza di particolari vincoli nello svolgimento della loro attività.

 

Alla luce della scarsità di disposizioni codicistiche, il regime giuridico delle associazioni non riconosciute è costellato da lacune, cui hanno tentato di far fonte, negli anni, dottrina e giurisprudenza.

 

Il convegno sarà introdotto e coordinato dal prof. Gregorio Gitti (Università degli Studi di Milano) e costituirà anche l’occasione per presentare il volume del prof. Raffaele Di Raimo (Università Roma Tre), dal titolo Le associazioni non riconosciute e i comitati, edito all’interno del Trattato di diritto civile e commerciale Cicu-Messineo. L’opera, che si inserisce in una delle collane più autorevoli del panorama giuridico italiano, rappresenta un punto di riferimento per la comprensione del ruolo attuale delle associazioni non riconosciute, tanto nella dimensione teorica quanto in quella applicativa, alla luce delle più recenti trasformazioni del diritto privato e del terzo settore.

 

L’incontro si aprirà con la relazione del prof. Fabrizio Piraino (Università di Palermo), dedicata a “La specificità delle associazioni non riconosciute tra interesse individuale e meta-individuale”. Il contributo si propone di esplorare la duplice anima di tali enti: da un lato, la libertà di auto-organizzazione di soggetti che perseguono finalità condivise; dall’altro, la proiezione verso interessi di carattere collettivo o diffuso che trascendono l’orizzonte del singolo associato.

 

Seguirà l’intervento del prof. Giovanni Iorio (Università di Milano-Bicocca), che analizzerà “La dimensione associativa dei ‘think tank’ italiani”. Attraverso l’esame di alcune esperienze rappresentative, la relazione metterà in luce il ruolo crescente di queste realtà come laboratori di elaborazione politica e culturale, spesso organizzate in forma di associazione non riconosciuta grazie alla loro flessibilità e capacità di adattarsi a modelli di governance svincolati da formalità legislative. L’analisi consentirà di riflettere sul rapporto tra la disciplina giuridica delle associazioni non riconosciute, la missione pubblica e capacità di incidere nel dibattito sociale da parte dei think tank.

 

Il prof. Mario Renna (Università di Siena) dedicherà il proprio intervento a “Le ‘public benefit organisations’: modelli nazionali e tendenze uniformi”. La relazione evidenzierà come il diritto italiano del Terzo settore presenti caratteristiche uniche nel panorama europeo, ma anche negli Stati membri dell’Unione Europea figurino leggi che riconoscono e promuovono organizzazioni che esercitano senza scopo di lucro attività di interesse generale per finalità socialmente rilevanti. Emergono autentiche public benefit organisations, nell’ambito delle quali merita di essere rilevato il peso delle associazioni non riconosciute. Nell’intervenuto si terrà conto, ferme le specificità disciplinari, altresì della proposta di direttiva sulle ECBA (European cross-border associations).

 

A seguire, il prof. Emanuele Tuccari (Università di Pavia) si soffermerà su “La struttura (aperta o meno) delle associazioni non riconosciute: autonomia privata e patrimonio”. La relazione, muovendo da un passaggio del volume del prof. Di Raimo, s’incentrerà sull’ingresso di nuovi membri nelle associazioni non riconosciute. L’argomento – che costituisce un “classico” nel dibattito giuridico – ha trovato ulteriori spunti di riflessione anche a partire dalla riforma del Terzo settore (che prevede, al riguardo, il principio della c.d. “porta aperta”). La disciplina codicistica generale delle associazioni non riconosciute non sembra precludere, invece, soluzioni differenti.

 

Chiuderà la sessione la relazione della dott.ssa Martina D’Onofrio (Università di Milano-Bicocca), dedicata a “Questioni in tema di prescrizione e responsabilità dell’amministratore di associazioni non riconosciute”. Il contributo affronterà un profilo problematico emerso nella più recente giurisprudenza, ossia la prescrizione della responsabilità degli amministratori nei confronti dell’associazione, soffermandosi, in particolare, sui nodi della decorrenza e della sospensione del termine di prescrizione dell’azione.

 

Nel complesso, il convegno si propone di offrire una lettura d’insieme di un modello giuridico che ha dimostrato nel tempo una sorprendente attualità e una straordinaria capacità di adattamento alle esigenze della società contemporanea. Le associazioni non riconosciute rappresentano infatti uno strumento agile, inclusivo e dinamico, utile per la realizzazione di scopi collettivi, e costituiscono oggi un pilastro del Terzo settore. L’incontro del 30 gennaio sarà dunque un’occasione nella quale discutere in merito alle potenzialità e alle criticità di un modello che continua a rinnovarsi e a sollevare questioni di teoria generale del diritto privato.

 

(Focus di Martina D'Onofrio)